Don Chisciotte è il gentiluomo di campagna oppresso da una vita oziosa e monotona che si rifugia nella lettura di romanzi cavallereschi; lui ne rimane talmente suggestionato da desiderare di rinnovare le gesta e le imprese degli antichi cavalieri.
Con il nome di Don Chisciotte della Mancia, (nello spettacolo interpretato da Aldo Sicurella), il protagonista parte all’avventura dedicando le imprese compiute alla dama del cuore, il sogno della sua vita, la bellissima Dulcinea del Toboso. Don Chisciotte vive nelle sue illusioni e sogna un mondo a lui scomparso, dove prevalgono senso dell’amore ed eroismo.
L’autore del testo teatrale si sofferma proprio sul bisogno di Don Chisciotte di dare un senso alla sua vita attraverso la difesa degli oppressi e la lotta contro le ingiustizie. Immaginando un novello Don Chisciotte nei nostri giorni è facile identificare il protagonista dello spettacolo nel “ matto da legare” le cui “gesta” sono frutto di una fantasia malata da assecondare perché esplosiva e da isolare perché fuori dalla normalità. In una scenografia fatta di grandi giochi di legno (un mulino a vento, una locanda, una staccionata ed un cavallo), come in una infantile stanza dei giochi, Don Chisciotte si muove come un folle clown che scambia continuamente realtà e follia.
Attraverso questo spettacolo, l’autore ha inteso sviluppare uno psicodramma in cui il protagonista elabora, in un processo di improvvisazione teatrale, ruoli e spazi d’azione in cui ascolta le diverse parti del suo mondo interno e relazionale, i suoi dubbi, le sue domande, i suoi talenti, i suoi blocchi, i suoi desideri, i suoi bisogni. Un continuo dialogo interiore che lo conduce a cogliere possibili soluzioni ai suoi conflitti con il mondo esterno.
I personaggi che lo circondano entrano nel mondo visionario del protagonista, sostenendolo e quasi perdendosi in esso.
Il divertente gioco entro il quale si sviluppa la vicenda, mette in luce la potenzialità di una fantasia libera da schemi e convenzioni e la forza di un personaggio che nell’integrità e nel coraggio trova le armi contro la violenza ed il sopruso.